La mente è influenzata costantemente da ciò che accade intorno a noi, a volte queste impressioni scavano solchi profondi nella psiche causando problemi anche gravi, la saggezza vedica può alleviare queste problematiche, vediamo come.
Secondo la visione ayurvedica e yogica le cause dei problemi psicologici sono da ricercare in questi fattori:
Sbilanciamento dei dosha, sia per costituzione che per fattori esterni
Eccesso di rajas e tamas e una carenza o assenza di sattva
Ragioni karmiche, incluse le azioni commesse nelle vite passate
Nella psicologia moderna si prescrivono farmaci che sopprimono, ma non bilanciano le cause, nella pratica ayurvedica si consigliano corretti stili di vita e integratori, diete e yoga per trasformare le abitudini voltandole in buone pratiche mirate a un corretto comportamento che mira a un cambiamento positivo.
Con una buona pratica Yoga possiamo davvero azzerare le influenze negative di rajas e tamas promuovendo una attitudine sattvica.
I dosha possono accumulare “tossine” nella psiche, Vata accumula paura, Pitta la rabbia e Kapha attaccamento. Il Dosha Vata in particolare, è di significativa importanza perché le sue componenti, aria e spazio, sono quelle che maggiormente influenzano la mente. Vata produrrà sensazioni ed emozioni forti e difficili da sradicare come incertezza, paura, ansia, stress.
Altri fattori determinanti, nella valutazione delle tendenze psicologiche basilari, sono determinate dalle impressioni dei guna; Rajas condurrà verso tendenze basate sulla affermazione egotica e violenta, mentre Tamas provoca blocchi emozionali. Le terapie in questi casi dovranno essere orientate verso percorsi chiamati Sattva Jaya per riportare chiarezza mentale.
Il terapeuta quindi dovrà trattare sia lo sbilanciamento dei dosha che dei guna cercando di eliminare i solchi karmici che hanno determinato quello squilibrio.
Il percorso tradizionale prevede terapie Ayurvediche, con la somministrazione di integratori a base di erbe, assieme allo Yoga Chikitsa.
La grande tradizione dello Yoga poggia i suoi insegnamenti nella Bhagavad Gita e negli Yoga Sutra di Patanjali che descrivono meravigliosamente le tecniche per alleviare Chitta e rimuovere la sofferenza e il dolore.
È chiaro che il terapeuta debba conoscere, oltre all'Ayurveda, anche le tecniche Yoga per potere operare efficacemente.
Yoga e Ayurveda sono due rami dello stesso albero e poggiano sulla filosofia Samkhya, che descrive la mente composta da quattro funzioni che cooperano fra loro:
Chitta: il campo mentale di fondo, il magazzino delle impressioni karmiche
Manas: la mente ordinaria, il coordinamento dei sensi
Ahamkara: L’identità, l’ego
Buddhi: l’intelligenza, il coordinamento, i valori
Bisogna anche specificare, per completezza, che nella terminologia yogica, Chitta viene descritta generalmente come la mente nel suo complesso e manas come coordinatore sensoriale, nel vedanta Manas diviene la mente e Chitta la memoria.
Il percorso per alleviare le sofferenze della mente, secondo Yoga e Ayurveda, consiste nel calmare Chitta, aumentare l’influenza di Buddhi, controllare Manas e ridurre Ahamkara.
In questo contesto si deve valutare con attenzione l’influenza dei Dosha; Vata può installarsi in Chitta e provocare ansia e insicurezza profonda, Kapha invece produrrà profonda depressione, negatività e tendenze suicide.
Lo scopo delle terapie sarà focalizzato nel rimuovere le influenze praniche dei dosha e quelle mentali dei Guna, agendo in una modalità multidimensionale che coinvolga tutti gli aspetti dell’essere umano, evitando di separare l’aspetto mentale da quello fisico.
Questo significa un percorso composto da rimedi, alimentazione, attività fisica, massaggi e trattamenti, riabilitazione del respiro, yoga nidra, meditazione, pranayama.
Nella grande visione della psicologia vedica la mente è solo lo strumento attraverso il quale opera la consapevolezza; Purusha o Atman. Questo significa che la mente opera attraverso le azioni, il karma. In questo contesto la meditazione o l’auto osservazione, l’uso di mantra appropriati sono gli strumenti per la trasformazione che permette di abbandonare il dominio dei sensi e delle impressioni permettendo l'incontro con la saggezza eterna del nostro vero Sé.
Gabriele Gailli
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