“Il sole, la luna, le stelle, e tutte le luci che puoi immaginare nell’intero mondo esteriore non sono altro che frammenti di quella grande luce che è dentro di te. E’ la luce della conoscenza, del giudizio, della comprensione, la luce della vita, della condivisione dell’amore, la luce di quell’essere che tu sei. Tu sei quello.”
Così un grande maestro indiano, Sri Swami Rama, inizia il suo libro “Il sentiero di fuoco e di luce”.
Gli insegnamenti Yoga sono tramandati da millenni e rappresentano una vera e propria scienza, che si occupa di studiare tutti gli aspetti dell’essere umano, dai più grossolani ai più sottili, allo scopo di risolvere gli ostacoli alla realizzazione finale e, cioè, la conoscenza del sé. L’universo, secondo la filosofia Samkhya, fondata dal saggio Kapila intorno al 600 a.C., si fonda sull’unione di due principi: Prakriti e Purusa.
Prakriti, la materia allo stadio elementare e non manifesto, si fonde con la coscienza, Purusa. La materia è quindi permeata dalla coscienza. Questo si riflette dal macrocosmo, l’intero universo nel quale viviamo, al microcosmo, l’individuo.
Nelle posizioni Yoga giochiamo con il senso di equilibrio corporeo per mettere in luce le contraddizioni che la vita quotidiana impone all’equilibrio psicofisico.
Non si fa Yoga per uscire dal mondo, ma per starci meglio dentro; non si fa Yoga per estraniarsi , ma per raggiungere la consapevolezza di ogni nostro movimento, ogni nostro respiro, ogni nostro pensiero. Divenire finalmente padroni di noi stessi, liberare le nostre potenzialità creative.
Ognuno di noi vive il proprio corpo in maniera diversa; lo stesso accade quando stiamo eseguendo una posizione Yoga, qualunque essa sia. Swami Veda Bharati a questo proposito ricorda: “Non c’è niente da cercare, perché tu sei proprio questo. Fintanto che non riesci a sentire il tocco eterno, creerai sempre solo un mondo di giustapposizioni.”
Gabriele Gailli